Cos’è la terapia psicologica online e quali sono i suoi vantaggi? Scopriamo quali sono i punti di forza e i pregiudizi legati a questa nuova modalità di supporto psicologico a distanza.

Cos’è la terapia psicologica online?

Quando parliamo di terapia psicologica online facciamo riferimento a modalità e setting di terapia caratterizzati da una distanza fisica tra psicoterapeuta, o psicologo, e paziente.

La comunicazione avviene attraverso pc, tablet o smarpthone e può essere:

• sincrona: sfruttare i canali della videochiamata, della chiamata o della chat.
• asincrona: basata sullo scambio di messaggi o e-mail.

Questa a distanza fisica, corrisponde anche una distanza emotiva tra professionista e paziente? La risposta non è una sola. Ci sono persone che riescono ad aprirsi maggiormente con il proprio terapeuta proprio grazie al filtro dello schermo, altre che vivono questo distacco emotivo con più difficoltà e hanno bisogno di tempo per potersi abituare.

Tutto sta nella capacità, da parte di ambo le parti, di instaurare un rapporto autentico e basato sulla fiducia reciproca, proprio come avverrebbe anche in caso di un percorso di terapia psicologica in presenza.

Dati a supporto di questa nuova modalità

L’integrazione del digitale in ambito della psicoterapia è un valore aggiunto. A dimostrarlo sono le numerose testimonianze raccolte durante il periodo della pandemia, quando il Covid-19 non solo ha spazzato via le nostre abitudini e la nostra libertà di spostamento, ma è stato anche un duro colpo dal punto di vista relazionale e psicologico, facendoci sentire isolati dal resto del mondo.

In questo momento delicato e complesso, la terapia online è stata una mano tesa che ha consentito alle persone di ricevere l’aiuto di cui avevano bisogno.

L’Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Psicologi afferma che, nel 2021, gli italiani hanno investito 1,7 miliardi di euro di in prestazioni psicologiche, il 25% in più dell’anno precedente. Questi dati dimostrano come il supporto psicologico cominci ad essere visto sempre meno come un tabù, e sempre di più come una risorsa.

Secondo Barbara Poletti, responsabile del Centro di Neuropsicologia – U.O. Neurologia e Stroke Unit – Auxologico San Luca, la modalità terapeutica a distanza potrebbe ampliare gli orizzonti del supporto psicologico in modo nuovo:

«Nonostante lo scetticismo di terapeuti e pazienti la telepsicoterapia può rappresentare un’efficace alternativa alla terapia tradizionale. In particolare, tale efficacia è stata riportata anche in merito a condizioni psicopatologiche tipicamente associate allo scoppio di epidemie virali, come ansia, depressione e disturbo post-traumatico da stress».

Secondo uno studio condotto dal Dipartimento di Psicologia dell’Università del Texas, la video-delivered psychoterapy è in grado di produrre risultati equivalenti, se non migliori, rispetto a quelli relativi alla terapia in presenza. A definirne le potenzalità entrano in gioco diversi fattori come:

• La dimestichezza dei pazienti con gli strumenti tecnologici necessari
• La capacità del professionista di sfruttare tali strumenti nel modo corretto
• La formazione per un corretto utilizzo della modalità da remoto 
• La capacità di comprendere le necessità del paziente e suggerire il percorso migliore per ogni individuo

Noi di BMind crediamo a pieno nelle potenzialità del supporto psicologico online, e supportiamo i nostri professionisti attraverso formazioni dedicate, affinché possano sfruttare al meglio la piattaforma a favore dei pazienti.

I pregiudizi legati alla terapia psicologica online

Quali sono i pregiudizi che riguardano la terapia online? Sembrerebbe che ci siano diversi pregiudizi in riferimento al particolare setting di questo tipo di terapia, tra cui:

• la sensazione di compromissione della privacy a causa dello strumento tecnologico utilizzato. Infatti, da molti viene visto come poco sicuro e affidabile, soprattutto se utilizzato per raccontare episodi di vita privata molto delicati.
  
• la difficoltà di creare un clima di sicurezza che favorisca la creazione di una relazione empatica e una condivisione libera e sentita dei propri vissuti.

Nonostante queste credenze siano diffuse, tanto tra i clinici quanto tra i pazienti, la letteratura documenta come la terapia online sia un mezzo efficace per diffondere strumenti di cura in modo più accessibile. Infatti, riesce ad arrivare anche a coloro che, per motivazioni geografiche o difficoltà personali, non potrebbero ricorrere alle modalità tradizionali di supporto psicologico.

Inoltre, molte evidenze scientifiche suggeriscono come la modalità tradizionale e quella online di fare terapia possano essere utilizzate in modo integrato e non per forza in contrapposizione. Insieme vanno a delineare un percorso ampio e multi-sfaccettato, da cui il paziente può trarre beneficio.

Per chi è adatta la terapia online?

La terapia online è indicata per chi vive in un Paese diverso dal proprio di origine, per chi deve trascorrere periodi prolungati all’estero per motivi lavorativi o personali, o per chi ha difficoltà negli spostamenti.

In più, si tratta di un’alternativa valida soprattutto per coloro che faticano ad affrontare il tradizionale colloquio in presenza. Ad esempio, per chi soffre di disturbi d’ansia il distanziamento fisico garantito dalla schermo, viene vissuto come un vantaggio: si sentono più al sicuro e sono spinti ad aprirsi maggiormente con il professionista.

La terapia online facilita l’accesso alla relazione d’aiuto per tutti quei pazienti che patiscono l’incontro vis a vis e che temono il giudizio per attitudini caratteriali come la timidezza, o per insicurezze legate al proprio aspetto fisico.

Tuttavia, esistono alcune categorie di pazienti per cui la terapia online è sconsigliata a causa della gravità della loro patologia o sofferenza psicologica. Stiamo parlando di persone con problemi legati all’esame di realtà, con ideazione suicidaria, con disturbi di personalità severi o, ancora, vittime di violenze.

In questi casi, la terapia in presenza risulta più indicata, ed è responsabilità dei professionisti valutare caso per caso il percorso migliore per potersi prendere cura di ogni singolo paziente.

I vantaggi e gli svantaggi della terapia psicologica online

I vantaggi riscontrati nella terapia psicologica da remoto sono:

• Maggiore accessibilità: va incontro a coloro che per motivi geografici, fisiologici o personali non riescono ad accedere alla modalità tradizionale di fare terapia.
  
• Amplificazione dei canali espressivi: le esigenze di comunicazione dei pazienti possono trovare sfogo in modalità diverse di espressione, scritta o orale, in modo sincrono o asincrono con il terapeuta.
  
• Effetto disinibizione online: la presenza virtuale del terapeuta è avvertita come meno minacciosa di quella fisica. Attraverso uno schermo il paziente può sentirsi più libero e disinibito nel parlare di sé.

In contrapposizione ai motivi per cui la terapia online costituisce un’importante risorsa, è bene sottolineare come presenti anche delle criticità, come:

• Gap sociale: non tutti hanno accesso ad Internet e possono trarre vantaggio dalla terapia online.
  
• Limiti nella presa in carico di pazienti: non tutta l’utenza che ne fa richiesta può accedere in modo benefico e funzionale alla terapia online, come nel caso di pazienti gravi.

Consigli per cominciare al meglio il percorso

Al fine di accedere in modo positivo al supporto psicologico online è necessario, tanto per il paziente quanto per il professionista, adottare qualche precauzione:

• Assicurarsi di avere una connessione internet stabile e un supporto tecnologico adeguato.
  
• Utilizzare uno spazio comodo e sicuro, al riparo da interferenze casalinghe o di terze persone.

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