La nostra personalità cambia insieme a noi mentre cresciamo e viviamo nuove esperienze.
Siamo convinti che siano i grandi eventi a definirci come persone, ma in realtà anche ciò che sembra più piccolo e insignificante può determinare grossi cambiamenti nella nostra personalità.
Il pensiero comune si divide in due controparti: chi pensa che le persone, in fondo, non cambino mai e chi ritiene invece che si possa cambiare nella vita e si possa sempre cercare di migliorare.
La maggior parte delle teorie della personalità danno ragione alla seconda fazione, nonostante ci siano degli elementi più radicati in noi che sono comunque più difficili di altri da cambiare.
La personalità, quindi, è fluida e non cristallizzata, muta insieme a noi, rispecchia le nostre scelte di vita e le sperienze che viviamo e questo può essere un bene o un male a seconda dei punti di vista: basti pensare ai traumi e a come possono profondamente ledere alla nostra personalità e al nostro modo di vedere noi stessi.
Ma non sono solo i grandi eventi che ci piovono addosso a definirci e a cambiarci, anche le piccole cose possono andare ad alterare la nostra percezione di noi stessi e la nostra personalità.
Di cosa è fatta la personalità?
Prima di andare ad indagare come studi recenti abbiano dimostrato che piccoli eventi quotidiani possono avere un ruolo essenziale nel nostro cambiamento, descriviamo brevemente da cosa è composta la personalità secondo la teoria dei cinque fattori (FFM), teoria che risale a circa 20 anni fa ma che si dimostra tutt’ora la più esplicativa.
Secondo la teoria dei Big Five, la personalità è costituita da cinque fattori:
- Coscienza
- Apertura all’esperienza
- Piacevolezza
- Nevroticismo
- Estroversione
Si tratta di una teoria basata su studi psico-lessicali, ovvero incentrati sull’analisi di come gli stessi individui vanno a descrivere e definire le differenze interpersonali.
Ogni tratto è come se si trovasse su un continuum alle cui estremità si trovano caratteristiche opposte. Rispettivamente quindi avremo cinque diversi continuum bidimensionali: l’estroversione-introversione, gradevolezza-sgradevolezza, coscienziosità-negligenza, nevroticismo-stabilità emotiva, apertura mentale-chiusura mentale (Lewis Goldberg, 1993).
Ma in che modo gli eventi della nostra vita possono andare a modificare la nostra posizione rispetto a questi cinque continuum? Uno studio recente sembra fare chiarezza su questo tema.
I piccoli eventi della vita possono cambiarci profondamente
Nel 2023 presso l’Università dell’Illinois, è stato condotto uno studio con l’obiettivo di indagare quali fossero gli effetti di eventi importanti sul cambiamento di personalità.
Al test di personalità hanno partecipato quasi 5.000 adulti di età media di 35 anni e contestualmente hanno redatto una sorta di inventario degli eventi della loro vita andando a coprire un lasso di tempo compreso tra i 3 e i 40 mesi.
L’aspetto interessante di questa ricerca, è che l’indagine includeva anche eventi di piccola entità, come: “Il mio partner ha fatto qualcosa di speciale per me” e non solo grossi avvenimenti come un lutto o il matrimonio.
Tutti gli eventi raccontati sono stati suddivisi in sei diverse categorie:
- Scuola/lavoro
- Relazioni romantiche
- Famiglia
- Salute
- Trasferimenti
- Tempo libero
I ricercatori hanno chiesto successivamente di valutare la propria percezione rispetto a questi eventi etichettandoli come stressanti o non stressanti e come positivi o negativi.
I risultati della ricerca
Avere un archivio di eventi e la relativa valutazione in termini emotivi da parte dei partecipanti, ha permesso ai ricercatori di tenere traccia dei cambiamenti di personalità dei soggetti anche in occasione di eventi minori e non solo di quelli più eclatanti o traumatici.
La scoperta principale è stata che a fare la differenza sono la quantità e la frequenza dei primi rispetto ai secondi, ovvero: sposarsi e avere un figlio sono eventi isolati, che tendenzialmente capitano poche volte nella vita o a distanza di un lasso di tempo abbondante.
Gli eventi minori, invece, fanno parte della nostra quotidianità e hanno molto più potere di condizionarci e farci cambiare proprio perché più frequenti: una goccia d’acqua che batte sulla roccia continuamente scava molto più a fondo di un’onda isolata, e per gli eventi della nostra vita vale lo stesso.
“Gli effetti di eventi di vita minori si accumulano e possono alterare le traiettorie della personalità in misura altrettanto ampia se vissuti in modo ricorrente.”
A essere maggiormente intaccato dagli eventi di vita quotidiana sarebbe il tratto del nevroticismo della scala dei Big Five.
Come migliorare la propria personalità e la propria immagine di sé
Ora che abbiamo visto come effettivamente la personalità possa cambiare e migliorare nel tempo, sorge spontaneo domandarsi: “Come posso migliorarmi e cambiare in meglio?” o ancora: “Come posso proteggermi da eventi traumatici che potrebbero sconvolgere la persona che pensavo di essere?”
Per prima cosa, essere consapevoli di quanto un evento possa avere risonanza dentro di noi può mitigare gli effetti del nevroticismo e aiutarci ad elaborare in modo più razionale ciò che ci accade senza venirne sommersi, d’altro canto può anche farci cogliere il potere dei piccoli eventi quotidiani e può permetterci di assimilarli come traguardi e successi che possono andare a fare del bene alla nostra personalità.
Esserne informati, quindi, ci permette di proteggere la nostra immagine di noi stessi dall’impatto con eventi di grossa portata e renderla invece più sensibile ad eventi più piccoli che normalmente ignoreremmo.
Tutto questo fa capire quanto le nostre esperienze di vita ci cambino anche in base al potere e alla risonanza che noi decidiamo di dare loro.
Come la psicoterapia può modificare i tratti di personalità
Secondo degli studi recenti di metanalisi, effettuare anche solo poche settimane di psicoterapia aiuta a produrre dei cambiamenti duraturi e importanti a livello della personalità, andando soprattutto a stemperare il tratto del nevroticismo e ad aumentare l’apertura all’esperienza e l’estroversione.
Questo succede perché parlando con un professionista si riesce a raggiungere piano piano una stabilità emotiva e a guardare gli eventi della propria vita in modo diverso, cogliendo l’importanza di piccoli avvenimenti e riducendo l’ingombro e la salienza di quelli considerati più grandi e insormontabili: la psicoterapia aiuta a ridimensionare in modo funzionale al benessere psicologico ciò che ci capita nella vita e questo, di conseguenza, va a modificare la nostra personalità.
“I tratti della personalità non sono solo dei solidi predittori di importanti esiti della vita, ma sembrano anche suscettibili di intervento. Questo fatto apre le porte a una nuova era di ricerca che collega più fortemente personalità e psicologia clinica”
Personalità e benessere psicologico, quindi, sono strettamente relati e solo lavorando su una si possono riscontrare dei benefici tangibili sull’altro.
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