Come combattere il demone della vergogna

ragazza si copre volto

01 Luglio 2024

La redazione di Bmind

La redazione di Bmind

La vergogna può diventare un ostacolo ingombrante e difficile da superare. Ecco come imparare a combatterla per non aver paura di essere sé stessi

Nella maggior parte dei casi la vergogna è collegabile al senso di colpa, all’umiliazione e al fallimento. Chi prova vergogna non si sente all’altezza degli altri, tende a non accettarsi e ad avere una visione negativa del futuro, nonché una bassa autostima che impedisce di realizzarsi, di essere creativi e credere nelle proprie capacità.

Spesso la  vergogna nasce da un confronto sociale disfunzionale, ovvero un confronto impari con degli standard fisici inarrivabili, confronto reso ancora più saliente attraverso i social, o da un confronto con il reddito, la personalità o la vita degli altri che vista dal di fuori sembra sempre più bella e felice della nostra. 

Il problema principale della vergogna è la sua capacità corrosiva, metaforicamente parlando la vergogna è un po’ come un parassita, che una volta che si attacca alla vittima comincia a privarla della fiducia in sé stessa, della creatività, andando ad alterare l’immagine di sé della persona. 

A lungo andare può portare a depressione, autolesionismo e abuso di sostanze, in quanto chi prova in modo prolungato e disfunzionale vergogna e disperazione, comincerà a vivere passivamente la vita e a cercare delle vie di fuga spesso sbagliate al proprio stato negativo. 

La vergogna è un’emozione complessa, socialmente indotta e contraddistinta da pensieri, comportamenti e reazioni fisiologiche specifiche. Tale emozione indica la condivisione di alcune norme sociali, ha una funzione adattiva che permette all’individuo di perseverare la sua appartenenza al gruppo e mantenere la sua sopravvivenza (Del Rosso, 2014).

Quanto influisce l’ambiente familiare nel caso della vergogna?

L’infanzia è un periodo delicato e importante, in cui vengono gettate le basi per le persone che diventeremo in futuro. Avere a fianco dei genitori eccessivamente autoritari e critici può portare il bambino a crescere vergognandosi si sé stesso e sentendosi inferiore rispetto ai propri coetanei. 

Il demone della vergogna si posa sulle spalle dei bambini o degli adulti anche a causa di un trauma sociale. Ad esempio, un bambino che viene preso in giro a scuola a causa di difficoltà d’apprendimento non diagnosticate, potrebbe iniziare a provare fin da piccolo un sentimento di vergogna e di inferiorità.

Le prese in giro di compagni o insegnanti potrebbero segnarlo a tal punto da farlo vergognare di sé stesso per gran parte della sua vita. 

Essere criticati troppo duramente in età infantile può portare le persone a diventare ipercritiche verso sé stesse, incapaci di concentrarsi sui loro successi ma sempre e solo sui loro fallimenti.

Traumi mai superati e vergogna immotivata

Il sentimento di vergogna spesso nasce in noi in modo ingiustificato, anche quando non abbiamo nessuna colpa e siamo solo vittima del comportamento degli altri. Ad esempio, molte donne vittime di abuso sessuale nascondono per anni quanto accaduto proprio a causa della vergogna che provano. 

ragazza si abbraccia
La vergogna è difficile da combattere soprattutto nelle vittime di abusi e violenze – Unsplash – bmind.me

Nonostante siano loro stesse le vittime e non abbiano assolutamente nulla di cui vergognarsi, dentro di loro scatta un meccanismo deleterio, che le fa sentire responsabili per quanto accaduto o le fa sentire in colpa per non essere riuscite ad evitare la violenza. 

Di questo meccanismo è in gran parte colpevole la società in cui viviamo, che tende a colpevolizzare la vittima piuttosto che punire il carnefice. In ogni caso, la vergogna provata dalle vittime di abusi diventa un demone difficile da combattere, che impedisce di superare il trauma che resta così sepolto per anni dentro la vittima che non riesce a processarlo.

Per alcune persone incolpare sé stesse è una strategia per percepire di avere un controllo sull’esperienza traumatica: “Sono stata io a causare l’abuso, merito quanto mi è accaduto”, pensare di avere colpa di quanto accaduto porta a credere di poterlo evitare in futuro o quantomeno aumenta la percezione di controllo. 

De Cou e altri collaboratori, in uno studio condotto nel 2019 hanno rilevato che oltre il 75% di un gruppo di studentesse universitarie sopravvissute a violenza sessuale ha riferito di provare vergogna legata al trauma, mentre Wetterlöv et al. (2020) hanno trovato un’associazione tra vergogna e trauma sessuale nelle ragazze adolescenti. 

Questo sentimento può portare ad ispezione suiciderai o ad autopunizioni pericolose per la vittima che si trova a vivere un Disturbo da Stress Post Traumatico con l’aggravante della vergogna per quanto accaduto.

Come combattere la vergogna?

Nello stesso modo in cui la vergogna viene dal confronto sociale disfunzionale, può essere contrastata con un confronto  sociale positivo. 

La terapia di gruppo è uno degli interventi più potenti contro la vergogna: avere delle persone dalla propria parte, con cui parlare apertamente senza paura di sentirsi giudicati, può essere un vero toccasana per recuperare autostima e fiducia in sé stessi. 

Ma anche la terapia individuale può essere di enorme aiuto, soprattuto quando la vergogna è correlata ad un trauma del passato mai superato né tantomeno processato.

In questo caso è importante effettuare un percorso introspettivo con l’aiuto di uno psicoterapeuta in grado di supportare il paziente nello sciogliere quel nodo doloroso che per vergogna o paura è rimasto sepolto dentro la vittima.

01 Luglio 2024