La dipendenza da lavoro può portare a conseguenze negative per chi ne soffre, ecco come contrastare il workaholism
Ci sono persone che non smettono mai di lavorare, neanche al di fuori dell’orario di lavoro. O quanto meno, non smettono mai di pensare al lavoro o alle incombenze che li attendono il giorno dopo.
Questo continuo aggrapparsi al lavoro anche nel proprio tempo libero può diventare estremamente pericoloso per il benessere psicologico delle persone.
Il termine workaholism, ovvero dipendenza dal lavoro, è stato coniato nel 1971 come forma di nuova dipendenza, ma la prima definizione vera e propria ci è stata data da da Schaufeli, Taris, e Bakker nel 2008: La tendenza a lavorare eccessivamente in modo compulsivo.
Il workaholism di è diffuso più velocemente negli ultimi anni a causa del progresso tecnologico che sta fornendo sempre più strumenti per poter rimanere in contatto anche a distanza. Ad esempio, sfruttando un tablet o anche solo uno smartphone moderno, si possono aprire file di lavoro, inviare mail, ricevere notifiche in qualsiasi momento e questo rafforza la dipendenza da lavoro.
Scopriamo insieme quali sono i sintomi che permettono di diagnosticare la dipendenza, i comportamenti messi in atto da chi ne soffre e come poterla contrastare.
Sintomi del workaholism
I sintomi del workaholism somigliano a quelli di qualsiasi altro tipo di dipendenza comportamentale e normalmente si presentano in simultanea:
- Salienza: il lavoro viene messe al primo posto nella propria lista di priorità. Per chi soffre di workaholism la famiglia, la vita privata, il proprio benessere, vengono dopo i doveri lavorativi.
- Umore alterato: come ogni dipendenza, anche il workaholism provoca degli sbalzi d’umore alternando momenti di eccitazione a quelli di profonda tristezza e insoddisfazione.
- Gradualità: la dipendenza si sviluppa lentamente, aumentando progressivamente la mole di lavoro o il tempo dedicato al lavoro fino ad esserne sommersi.
- Astinenza: i momenti di riposo, come ad esempio ferie o malattia, vengono vissuti con estremo stress da parte del dipendente dal lavoro, infatti non sono occasioni per riposarsi per chi ne soffre, bensì dei periodi di forte stress e ansia.
- Isolamento: questo dedicarsi interamente al lavoro può fare isolare chi soffre di workaholism. Infatti, amici, familiari o partner, potrebbero sentirsi trascurati e allontanarsi gradualmente.
Comportamenti disfunzionali da dipendenza da lavoro
Per quanto riguarda il comportamento, chi soffre di workaholism tenderà a:
- Lavorare più di otto ore al giorno e anche nei fine settimana o in ferie.
- Non prendere mai permessi o malattie per non assentarsi da lavoro.
- Continuare a pensare al lavoro anche in contesti esterni, leggendo mail o pianificando le attività del giorno dopo.
- Pensare con preoccupazione a tematiche inerenti al lavoro senza riuscire ad allontanare questo pensiero intrusivo.
- Non avere hobbies o interessi al di fuori del lavoro.
- Soffrire di insonnia, essere irritabile e mostrarsi ansioso e teso.
Alcuni di questi comportamenti spesso manifestarsi anche in chi soffre di burnout e possono portare allo sviluppo di depressione.
Cosa influenza il manifestarsi del workaholism?
Si può essere più o meno predisposti a sviluppare questo tipo di dipendenza da lavoro.
Innanzitutto, bisogna considerare che ci sono società in cui è più facile diventare dipendenti dal lavoro. Ad esempio, in Giappone esiste un fenomeno chiamato Karōshi che consiste nella morte a causa di infarti cardiaci ed ischemici dovuti alle eccessive ore di lavoro.
In Giappone non è insolito che le giornate di lavoro possano arrivare a durare addirittura a 12 ore e che i dipendenti preferiscano non sfruttare i giorni di ferie. Si tratta di un fattore culturale diffuso.
Gli stili educativi e l’ambiente familiare influenzano il senso di responsabilità e l’orientamento all’obiettivo di un individuo e quindi compartecipano nel gettare le basi per un possibile svilupparsi della dipendenza da lavoro. Insieme anche a una predisposizione a livello di personalità: una persona schematica, perfezionista, che pretende sempre molto da sé stessa o con una tendenza ai disturbi ossessivi compulsivi, tenderà anche nel lavoro a dimostrare lo stesso tipo di schema di personalità.
A sua volta, anche il clima aziendale può favorire lo sviluppo della dipendenza da lavoro. Quando l’azienda non mette in atto delle buone politiche di welfare, non garantisce orari flessibili, pone obiettivi inarrivabili e sottopone a pressione psicologica i dipendenti, può creare un terreno fertile per il workaholism. Viceversa, un ambiente sereno, positivo, incentrato sul benessere del dipendente può fare la differenza per contrastare workaholism e burnout.
Trattamento psicoterapico della dipendenza da lavoro
In questo caso il percorso psicoterapico è volto ad aiutare il paziente a potenziare empatia, apertura relazionale e a prendere consapevolezza dei motivi che hanno portato allo svilupparsi della dipendenza.
L’obiettivo è quello di imparare ad ascoltare sé stessi, acquisire competenze comunicative e sociali per non perdere il supporto di chi si ha attorno e apprendere strategie utili ad evitare ricadute.
La consapevolezza del problema, delle possibili cause del suo sviluppo e degli effetti collaterali sono un ottimo deterrente contro il workaholism.
Se hai bisogno di un supporto psicologico o senti di aver vissuto o di stare vivendo sintomi simili, sappi che gli esperti di Bmind sono sempre qui per te.